SOSTENITORE DELLA FOLGORE

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giovedì 5 novembre 2015

CONTRO LA FEBBRE DEL NOSTRO : PIANETA POLVERE DI DIAMANTE



Spruzzare polvere di diamante in atmosfera per riflettere i raggi del Sole e abbassare la 'febbre' del Pianeta: In epoca di Global Warming gli scienziati di tutto il mondo sono al lavoro per studiare metodi efficaci per rallentare o arrestare il riscaldamento globale. A quanto pare infatti, il mondo della politica internazionale non riesce a dare una risposta tempestiva ed efficace ad un problema che ci sta portando al disastro planetario, dunque, gli scienziati, oltre ad osservare i fenomeni e ad elaborare previsioni, stanno studiando metodi per alterare artificialmente il processo di riscaldamento. Una delle idee da cui nascono diversi progetti è quella di imitare gli effetti di una potente eruzione vulcanica. È noto infatti che in tali casi, gli strati alti dell’atmosfera si riempiono di polveri sottilissime, che in qualche caso posso rimanere in aria anche anni prima di ricadere a Terra. Se la loro quantità è abbastanza elevata, possono filtrare i raggi del sole e diminuirne l’incidenza sulla crosta terrestre, diminuendo la capacità del sole di riscaldare l’atmosfera.


Fino a questo momento si sono pensate diverse soluzioni con materiali vari, l’ultima proposta è di un gruppo di esperti del clima dell’Università di Harvard, che in uno studio pubblicato sulla rivista Atmospheric Chemistry and Physics, spiegano i vantaggi dell’utilizzo di polvere sottilissima di diamante, sintetico ovviamente, che sarebbe molto più efficace e rispettosa dell’ambiente rispetto ai famosi aerosol di solfati, da anni al centro del dibattito scientifico sul riscaldamento globale. Questi gas, rischierebbero infatti di scatenare una serie di pericolosi effetti collaterali: innanzitutto potrebbero reagire con altre sostanze presenti in atmosfera, producendo acido solforico che danneggia lo strato di ozono intorno alla Terra; poi, assorbendo la luce a particolari lunghezze d’onda, potrebbero far surriscaldare gli strati più bassi dell’atmosfera, alterando la circolazione dei venti e il clima; infine, i solfati potrebbero diffondere la luce sulla superficie terrestre, aumentando la crescita delle piante e riducendo la produttività dei pannelli solari.

A conti fatti però, dato il costo esorbitante della produzione di diamanti sintetici, la via più praticabile resta ancora quella delle particelle di ossido di alluminio, queste ultime, già molto studiate, risultano migliori sia dal punto di vista della stabilità chimica che della sicurezza.

Fonte La voce sociale



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