In una piazza San Pietro gremita di fedeli ieri mattina 28 giugno c’erano anche i partecipanti alla Marcia “Una terra, una famiglia umana”, promossa dalla Federazione degli organismi cristiani servizio internazionale volontariato (Focsiv), con GreenFaith e Conservation Foundation, a cui hanno preso parte comunità di differenti ispirazioni religiose e numerose organizzazioni ambientaliste. Iniziativa che nasce in sintonia con l'ultima Enciclica di Papa Francesco "Laudato si". Il servizio .
"Incoraggio la collaborazione tra persone e associazioni di diverse religioni per la promozione di una ecologia integrale. Ringrazio FOCSIV, OurVoices e gli altri organizzatori e auguro buon lavoro ai giovani di vari Paesi che in questi giorni si confrontano sulla cura della casa comune"
Con queste parole Papa Francesco ha salutato i partecipanti alla marcia “Una terra una famiglia umana”, che hanno partecipato all’Angelus , proprio per ringraziare il pontefice dell’Enciclica “Laudato si” e della sua grande attenzione verso la salvaguardia del creato. Ascoltiamo i loro commenti:
R. – Papa Francesco è stato straordinario nell’aver messo insieme in questa sua Enciclica un’analisi non solo puntuale ma molto articolata, molto attenta, come è la scienza dell’ecologia, e quindi l’idea che siamo qui tutti quanti a cercare di smuovere le coscienze per fare in modo che finalmente si faccia qualcosa per salvare la terra, per salvare il nostro pianeta, perché se non salviamo la terra e non salviamo il nostro pianeta non salviamo neanche gli esseri umani, questo credo sia il messaggio più significativo e importante. Noi ci daremo da fare molto per diffonderlo.
R. - E’ un segno non solo di ringraziamento ma di attenzione, di rispetto. Papa Francesco, con l’Enciclica Laudato si’, coglie a nostro avviso perfettamente il nesso che c’è tra questione climatica e giustizia. Al centro esiste un tema etico.
D. – Cosa si può fare di concreto?
R. – Bisogna fare una rivoluzione energetica, abbandonare le fonti fossili. Tecnicamente è possibile, ci sono problemi legati alla transizione ma non è una questione né economica né tecnica, è solo una questione di volontà politica. Quindi ci aspettiamo un messaggio forte dalla politica, che alla fine dell’anno a Parigi dovrà decidere se fare finalmente questo accordo sul clima.
R. - Perché il Papa ha fatto un’Enciclica molto importante, che raccoglie la voce di tanti movimenti, come il movimento dell’acqua che da anni chiede il rispetto dei diritti umani e il rispetto dei beni comuni. L’ambiente è un bene comune e tutti devono rispettarlo.
D. – In che modo concretamente si cerca di salvare il pianeta?
R. – Noi, ad esempio, come comitati dell’acqua attraverso la richiesta della gestione dell’acqua, una gestione pubblica e partecipata perché non può essere fatto un profitto su un bene fondamentale alla vita.
R. - Per due motivi. Il primo è ringraziare Papa Francesco di un’Enciclica che è stupenda. E’ stupenda perché lega la questione dell’ambiente alla questione della povertà e per noi Federazione organismi cristiani per il volontariato internazionale, il discorso della giustizia climatica è essenziale. Quindi Papa Francesco su questo ci dà degli orientamenti profondi. Il secondo è che lo stesso Papa Francesco ci dice nell’Enciclica che purtroppo finora i grandi incontri della comunità internazionale hanno avuto poco successo, poca applicazione e intanto il degrado ambientale e sociale aumentano sempre di più. La conferenza climatica di Parigi è un nuovo appuntamento dove o si fanno le cose più seriamente oppure man mano che andiamo avanti, le nostre generazioni più giovani e le future generazioni troveranno purtroppo un mondo inospitale.
Fonte Radio Vaticana
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