Mira, stella variabile e con la coda
Una stella simile al Sole ma molto più evoluta, vede oscillare la sua luminosità di ben 8 magnitudini nell'arco di undici mesi circa. E' Omicron Ceti, uno dei più peculiari oggetti che popolano il cielo serale di questo mese. Cielo che sarà anche caratterizzato da alcune splendide congiunzioni
Mira A osservata nei raggi ultravioletti dall’osservatorio spaziale Galaxy Evolution Explorer (Galex) della NASA. La ‘coda’ è composta principalmente da idrogeno, soffiato via dagli strati esterni della stella, che si muove con una velocità alquanto elevata rispetto all’ambiente circostante: ben 500.000 km l’ora. Crediti: NASA/JPL-Caltech/C. Martin (Caltech) / M. Seibert(OCIW)
Ad accompagnarci nei cieli autunnali e invernali c’è una stella davvero particolare: Omicron Ceti. L’astro si trova nella costellazione della Balena (in latino Cetus), che è ben visibile nei cieli serali verso sud. Omicron Ceti non è però in questi giorni facile da osservare: per individuarla ci vuole un buon binocolo o un piccolo telescopio. Ma con un po’ di pazienza, con il passare dei mesi, la sua luminosità aumenterà, fino a renderla facilmente visibile anche ad occhio nudo. Omicron ceti, ribattezzata dall’astronomo Hevelius “Mira”, parola latina che significa “meravigliosa” per il suo singolare comportamento, è infatti una stella variabile: la sua luminosità ha un intervallo di oscillazione di ben 8 magnitudini e il suo periodo è di circa 332 giorni. Distante otre quattrocento anni luce da noi, Omicron ceti è una stella simile al Sole, ma molto più evoluta. Sta infatti attraversando la fase di gigante rossa, con una bassa temperatura superficiale di appena, si fa per dire, 2000 kelvin, e che vede ritmicamente espandere e contrarre il suo raggio tra 400 e 300 volte quello del Sole. Da qui la sua periodica variazione di luminosità, che raggiungerà il suo nuovo massimo nel marzo del 2016. Mira è in realtà una stella doppia: la sua compagna, un’altra stella variabile, probabilmente una nana bianca dotata di un disco di accrescimento, è stata scoperta dal telescopio spaziale Hubble una ventina d’anni fa. Ma le sorprese di questa stella non finiscono qui: alcuni anni fa le osservazioni nell’ultravioletto dell’osservatorio spaziale Galex hanno rivelato che Mira Ceti possiede una coda che si estende per ben 13 anni luce, formata da gas stellare perso dalla stella nel suo moto.
Ma il cielo di novembre sarà teatro anche di spettacolari congiunzioni, come quella prevista il giorno 3 tra Marte e Venere. Le mappe del cielo che mostrano le informazioni su dove trovare Mira Ceti, le principali congiunzioni e i fenomeni più interessanti da osservare in questo mese potete trovarle nel video qui sotto.
di Marco Galliani Fonte Media Inaf
Nessun commento:
Posta un commento