Le nuove schiavitù e i cambiamenti climatici. Sono le due emergenze connesse nella realtà e nel magistero di Papa Francesco su cui, oggi e domani, si confrontano per la prima volta in Vaticano oltre 70 sindaci delle più importanti città del mondo. Prima un Workshop poi un Simposio, promossi dalle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze sociali, per far conoscere le buone pratiche già in atto e sollecitare un impegno comune per inserire la lotta alle moderne schiavitù e la salvaguardia del creato negli Obiettivi di sviluppo in sede Onu e al prossimo summit sul clima di Parigi. Il servizio :
Papa Francesco e il gruppo di lavoro nato con le Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze sono una leadership indispensabile. Lo pensano tutti i sindaci giunti in Vaticano da Europa, Asia e America, pronti a dare il loro contributo sul quadro allarmante tracciato dai due organismi vaticani. Trenta milioni di persone coinvolte nel traffico di esseri umani da reintegrare nella società con la dignità perduta e un riscaldamento globale che al 2050 salirà di 4 gradi, portando sciagure naturali, uragani, siccità, incendi sempre più frequenti e la morte di milioni di poveri, se non si riduce l’emissione di gas nocivi e l’uso dei combustibili fossili. Ma, come scrive il Papa nell’Enciclica "Laudato si’",”non è troppo tardi”. Francesco chiede agli amministratori locali “dialogo e azione” e una “solidarietà inter e intra generazionale”. E i sindaci rispondono parlando di sfide e buone pratiche, dopo aver ascoltato due toccanti testimonianze di giovani vittime della schiavitù sessuale e sul lavoro, provenienti dal Messico. “Ora tocca a noi”, dice Bill de Blasio, sindaco di New York,“la saggezza deve essere la nostra ancora di salvezza".
“ In California we have lot of smog…"
"In California abbiamo molto smog, un inquinamento atmosferico terribile”, spiega il governatore Edmund G.Brown,annunciando che ”il 25% dell’elettricità viene da risorse rinnovabili, idriche o nucleari” e che la sua sfida principale è "contrastare gli interessi economici delle grandi compagnie che stanno distruggendo sostanzialmente le possibilità per le future generazioni”.
“A Stoccolma”, dice invece il sindaco Karin Wanngard, “il mio impegno è creare maggiore eguaglianza sociale a livello scolastico e sanitario”. Cosa pensa dell’Enciclica "Laudato si’" del Papa, le chiediamo:
"I think it is really really good…
Penso sia davvero una cosa buona. L’impegno del Papa nell’ambiente – il fatto che dobbiamo cambiare il nostro stile di vita per far sì che il nostro ambiente sia migliore – è molto importante. Il Papa vuole costruire un mondo che sia uguale per tutti e che resti unito”.
Di un "cammino virtuoso intrapreso" e di una "conversione ecologica" in corso a Parigi parla il sindaco Anne Hidalgo: mobilità sostenibile, più alloggi sociali e riciclo dei rifiuti, dice, sono settori prioritari anche per l’occupazione giovanile, mentre il primo cittadino di Madrid, Manuela Carmena, sottolinea quanto stia facendo per contrastare la prostituzione cercando di andare all’origine del problema,ll’educazione alla sessualità.
Anche dai sindaci italiani arriva l’impegno per la sostenibilità ambientale. Giuliano Pisapia porta in Vaticano l’esperienza di Milano, sede dell’Expo:
“L’Enciclica ci dà messaggi molto forti al riguardo e posso dire che Milano sta facendo tutto il possibile. Il 16 ottobre centinaia di sindaci di tutte le città del mondo, davanti al segretario generale dell’Onu, firmeranno questo patto cui stiamo lavorando da più di un anno, con impegni concreti e praticabili, per la lotta agli sprechi alimentari, la sana alimentazione, di fatto la lotta alla fame nel mondo. Dobbiamo fare questo passo avanti e dalle città può partire non solo il grido d’allarme, ma l’impegno concreto che spesso i governi nazionali non riescono ad attuare”.
Altro fronte è quello della lotta alle moderne schiavitù: le migrazioni forzate in primo luogo. L’Europa deve fare di più anche rispetto all’ultimo accordo preso sulla ripartizione dei richiedenti asilo ed è sbagliato nutrire la xenofobia per scopi elettorali. Lo ripetono tutti i primi cittadini italiani, che prendono la parola da Catania a Bologna a Firenze, e soprattutto lo ribadisce il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, dando la sua testimonianza:
“Essere chiamati qui dal Papa è qualcosa di straordinariamente importante e dà un grandissimo senso di responsabilità. Nessuno può avere l’alibi di tirarsi indietro, anche soltanto pensando che quello che tu puoi fare, non risolve tutto”.
Fonte Radio Vaticana
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