SOSTENITORE DELLA FOLGORE

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domenica 7 giugno 2015

IL VALORE DEL VOLONTARIATO



Viviamo in società in cui si sempre più spesso si parla di devianze, di violenze, di difficoltà e dei rischi che si corrono che stanno diventando sempre più alti. Però sapere che ci sono persone che su cui possiamo contare perché dedite al volontariato e che donano parte del loro tempo per aiutare chi soffre e chi è più debole, ci rassicura. Il volontariato è un fenomeno che socialmente e politicamente sta assumendo un ruolo sempre più rilevante non solo in Europa, ma anche nel del mondo.
Da noi in Italia Il volontariato è l’espressione di un lungo cammino che parte da alcuni secoli fa e che si è particolarmente sviluppato nella società democratica e partecipativa del dopoguerra, dalla seconda metà del ventesimo secolo ad oggi.

In questo percorso ha assunto particolari caratteristiche anche rispetto al quadro europeo, occidentale e mondiale della solidarietà organizzata.
Infatti, con il nome “volontario” siano state in altri tempi chiamate molte situazioni (per es. volontari erano i coscritti che partecipavano alle guerre risorgimentali come volontari si chiamano anche i donatori di sangue, ecc.) ciò che contraddistingue particolarmente il volontariato italiano fra le altre componenti sociali della solidarietà organizzata si riconosce particolarmente nella dimensione dell’agire per fini di solidarietà.
Abbiamo pertanto esperienze di volontariato che operano a favore di numerosi contesti e tipologie di disagio sociale, oppure a favore di contesti ambientali, o per il recupero di patrimoni culturali, ma ciò che le contraddistingue è l’orientamento solidale dell’azione esercitata “in aiuto” di persone o collettività in condizioni di disagio culturale ambientale e, soprattutto sociale.
E' un fenomeno molto radicato che ha connotazioni sociali : dal valore della solidarietà, dall’altruismo, dalla reciprocità e dalla gratuità. Calcolando il numero delle organizzazioni di volontariato in rapporto alla dimensione regionale, si ottiene un indice di densità organizzativa. Secondo questo indice, che per l’Italia è di 3,2 organizzazioni ogni 10.000 abitanti,

Chi fa volontariato deve avere capacità di: ascoltare, provare empatia, sostenere e proteggere chi è in difficoltà e chi soffre, prendersi cura di quanto ci circonda. Spesso infatti capita che prima di svolgere attività di volontariato sia necessario frequentare corsi formativi. Questo è importante per imparare ad indirizzare le proprie risorse e per sensibilizzarsi ai problemi altrui. Gli psicologi sostengono l’importanza del volontariato nel facilitare lo sviluppo delle risorse psicologiche, responsabili di molte ricadute positive sul benessere individuale e comunitario. Alcuni fattori che determinano la scelta di fare volontariato sono: la personalità pro sociale, le motivazioni, l’identità, le relazioni familiari, il contesto organizzativo e le relazioni con la comunità di appartenenza, altre motivazioni possono essere pdi tipo personale (legate ad esperienze di proprie sofferenze o di persone vicine), ideologiche, religiose, politiche, ecc. a volte nascondono una vena egoistica inconscia. Infatti, svolgere tale attività aumenta la stima di se stessi perché fa sentire utili e indispensabili per qualcun altro, ma anche aiutare ad occupare il proprio tempo libero e a conoscere altre persone..
Altre motivazioni sono di tipo funzionale : come ad esempio entrare a fare parte di un gruppo, ricevere approvazione, incrementare prospettive di lavoro, attenuare il senso di colpa o acquisire competenze. Altre portano ad agire in virtù di valori umanitari e religiosi e della pura preoccupazione per gli altri.
Agire per il beneficio di altra persona che non fa parte del proprio ambiente, implica il riconoscere il:

- del valore di ogni altra persona;
- dei molteplici interessi comuni tra noi e gli altri;
- della possibilità di intervenire positivamente sul destino di altre persone.
La relazione poi che scaturisce fra persone in difficoltà e persone che si spendono gratuitamente nelle problematiche del disagio, ha delle caratteristiche particolari legate al senso di fiducia e alleanza richiesti da un “donare solidale”. Tale relazione integra e qualifica gli interventi degli operatori sociali professionali, soprattutto attraverso i livelli di confidenza che in essa si creano.

Chi decide di continuare a svolgere attività in questo campo, ha svariati motivi per continuare : per se stesso, o perché riceve un rinforzo positivo dagli altri che sono soddisfatti delle sue attività e quindi incrementa il senso di auto efficacia oltre a trarne grande soddisfazione. Questi sono anche i motivi per cui molti anziani si dedicano a questa attività dopo una vita lavorativa e piena di impegni, trovando il modo di occupare il proprio tempo aiutando il prossimo e facendo così nuove amicizie, mantenendo la sensazione di poter essere sempre utili a qualcuno dopo che ad esempio i figli sono andati via di casa.

Marilina Fenice Grassi



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