Il demonio esiste e non dobbiamo sottovalutare la sua esistenza, la sua presenza e la sua azione, ma non dobbiamo dedicargli più di tanta attenzione, perché noi cristiani siamo dalla parte del vincitore: siamo dalla parte di Dio, a Lui dobbiamo pensare, e ciò dovrebbe essere fonte di una grandissima pace in tutti noi».
Lo ha affermato lunedì sera Padre François Marie Dermine, religioso domenicano canadese,docente di Teologia morale presso l’Istituto di Scienze religiose di Bologna ed esorcista presso la diocesi di Ancona, intervenendo nella chiesa pescarese dello Spirito Santo, gremita da centinaia di fedeli, nell’ambito della conferenza dal tema “Misterium Iniquitatis. Dal male al maligno”.
E comprendere il significato del male, è possibile partendo innanzi tutto dalla sua definizione spirituale e metafisica: «Il male – esordisce Padre François Marie Dermine – è un mistero, per non dire uno scandalo che può essere superato solo guardando al crocifisso, non si può far altro. Il male, sostanzialmente, è una sottrazione d’essere o di bene ad una realtà che, al contrario, dovrebbe averne molto».Un appuntamento, quest’ultimo, fortemente voluto dall’arcivescovo di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, per fare chiarezza sulla presenza del male nella nostra vita di tutti i giorni: «In questo modo -spiega il presule – vogliamo sgombrare il campo dall’avere idee sbagliate su quello che riguarda la presenza del male o del demonio nella vita del mondo e della Chiesa, per non esagerare nel vedere il male dappertutto come nel far finta di non vederlo».
Il male, quindi, è direttamente collegato alla presenza del bene, ovvero il male non può esistere senza il bene: «Il male – precisa il noto esorcista – può esistere solo se c’è del bene da compromettere, da far venire meno. Ma questa affermazione, fortunatamente, dimostra anche che il bene è più grande del male dato che, in caso contrario, il male non avrebbe nulla da divorare e morirebbe a sua volta. Solo che il bene fa meno rumore del male, ovverodi persone buone ce ne sono tante in questo mondo, ma non fanno testo e non vanno sul telegiornale».
Il male, secondo la teologia cattolica, si distingue in due tipologie: «C’è il male di pena, che consiste in una punizione inflitta o in una malattia, e c’è il male di colpa, che si realizza nel peccato. Ma mentre il primo non dipende dalla nostra responsabilità, il secondo sì». Il male, poi, sempre secondo la teologia, ha un’origine ben precisa: «Esso deriva – sottolinea Padre Dermine – dal peccato originale, che è una verità di fede, l’unica dottrina in grado di spiegare l’esistenza del male in questo mondo. Del resto, se il male non può venire da Dio deve avere per forza un’altra origine: il peccato».
Fondamentalmente, dunque, finisce per essere proprio l’uomo la causa del male: «È colpa nostra – continua il padre dominicano – dei nostri progenitori Adamo ed Eva che si sono allontanati da Dio, la fonte dell’essere, per essere investiti da tutti i mali che dobbiamo affrontare normalmente: difficoltà fisiche, malattie e morte».
A questo punto, viene da porsi automaticamente l’interrogativo su come sia possibile che ricada ancora su di noi la colpa del peccato originale: «I nostri progenitori – osserva Padre François – avrebbero dovuto trasmetterci una natura integra ed invece, avendo ferito la loro natura attraverso il peccato, hanno trasmesso la loro ferita alle generazioni future. È un po’ come il caso del genitore alcolista che rischia avere un figlio con una predisposizione genetica all’alcolismo. Dunque, il peccato originale si trasmette di generazione in generazione e con esso, è come venuto a mancare un equilibrio, un’armonia. Il male viene da qui».
È evidente ancora, come noi siamo molto colpiti dal male di pena e molto poco dal male di colpa, dal peccato: «Però – avverte l’esorcista della diocesi di Ancona – dobbiamo capire come anche il male provocato da un singolo peccato, abbia una densità malefica molto più elevata di tutti i mali fisici di cui siamo a conoscenza».
A questo punto, dopo il male, è necessario definire anche la figura del maligno: «Il demonio– evidenzia Padre Dermine – è una macchina che cerca di provocare continuamente male. Lo conosciamo mediante le Sacre Scritture, anche se non è di proprietà esclusiva del Cristianesimo essendo riconosciuto anche nel Buddismo, nell’Induismo, nell’Ebraismo e, sottoforma di alcuni spiriti, anche nell’Islamismo. L’esistenza del demonio e della sua azione è, così, una verità di fede: noi non possiamo avere una fede soprannaturale teologale, se non crediamo nell’esistenza del demonio».
In fondo, anche recitando il Credo ripetiamo che “Dio è il creatore delle cose visibili ed invisibili”, quindi degli angeli e gli spiriti che non riusciamo ad immaginare. Ma chi sono gli angeli? Li ha definiti molto bene il Concilio Lateranense IV, nel 1214, presieduto da Papa Innocenzo III. In questo consesso venne affermato ufficialmente: “Crediamo fermamente e confessiamo apertamente che uno solo è il vero Dio. Con la sua forza onnipotente, fin dal principio del tempo,creò dal nulla l’uno e l’altro ordine di creature, quello spirituale e quello naturale”.
Quindi anche il diavolo e gli altri demoni sono stati creati da Dio: «Ma Dio – chiarisce l’esperto – non aveva creato demoni, ma angeli. Insomma, il diavolo e gli altri demoni sono stati creati buoni (creati vuol dire che sono delle creature e che non sono il Dio del male, altrimenti avrebbero la stessa potenza del Dio del bene), ma da se stessi si sono trasformati in malvagi in quanto si sono rifiutati di affidarsi completamente a Dio per entrare nel Paradiso, si sono rifiutati di fare un atto di fede nei confronti di Dio allontanandosi da Lui».
Quello del diavolo e dei demoni è dunque un peccato di orgoglio, attribuendosi una propria eccellenza, e l’uomo ha peccato per suggestione del demonio: «Ha imitato il peccato degli “angeli” – riflette il religioso – perché piuttosto che lasciarsi guidare da Dio, l’uomo ha voluto di sua iniziativa mangiare dell’albero, lasciandosi abbindolare dal serpente, piuttosto che farsi consegnare il frutto con le dosi e nei tempi voluti da Dio».
In fondo, anche recitando il Credo ripetiamo che “Dio è il creatore delle cose visibili ed invisibili”, quindi degli angeli e gli spiriti che non riusciamo ad immaginare. Ma chi sono gli angeli? Li ha definiti molto bene il Concilio Lateranense IV, nel 1214, presieduto da Papa Innocenzo III. In questo consesso venne affermato ufficialmente: “Crediamo fermamente e confessiamo apertamente che uno solo è il vero Dio. Con la sua forza onnipotente, fin dal principio del tempo,creò dal nulla l’uno e l’altro ordine di creature, quello spirituale e quello naturale”.
Quindi anche il diavolo e gli altri demoni sono stati creati da Dio: «Ma Dio – chiarisce l’esperto – non aveva creato demoni, ma angeli. Insomma, il diavolo e gli altri demoni sono stati creati buoni (creati vuol dire che sono delle creature e che non sono il Dio del male, altrimenti avrebbero la stessa potenza del Dio del bene), ma da se stessi si sono trasformati in malvagi in quanto si sono rifiutati di affidarsi completamente a Dio per entrare nel Paradiso, si sono rifiutati di fare un atto di fede nei confronti di Dio allontanandosi da Lui».
Quello del diavolo e dei demoni è dunque un peccato di orgoglio, attribuendosi una propria eccellenza, e l’uomo ha peccato per suggestione del demonio: «Ha imitato il peccato degli “angeli” – riflette il religioso – perché piuttosto che lasciarsi guidare da Dio, l’uomo ha voluto di sua iniziativa mangiare dell’albero, lasciandosi abbindolare dal serpente, piuttosto che farsi consegnare il frutto con le dosi e nei tempi voluti da Dio».
Ciononostante, i nostri peccati non sono commessi con lo stesso orgoglio e la stessa lucidità avuta dagli angeli: «Nei nostri peccati – spiega lo studioso di origini canadesi – c’è sempre una componente di miseria e, in un certo senso, questo è la nostra salvezza. È infatti scritto anche nella lettera agli Ebrei che Gesù Cristo non è venuto per salvare gli angeli, dato che gli angeli non si vogliono salvare avendo fatto a monte una scelta a ragion veduta, con lucidità, e dunque non c’è nessun demonio che vuole abbandonare l’Inferno per andare in Paradiso. Dietro ai nostri peccati, invece, si nasconde una miseria, una debolezza, soggetta alla Misericordia di Dio».
Il demonio, infine, ha dei poteri che possono essere ordinari o straordinari: «L’azione ordinaria – illustra Padre François Marie Dermine – consiste nella tentazione: l’opera ordinaria più pericolosa compiuta del demonio perché, attraverso di essa, può istigarci al male che poi compiamo allontanandoci anche definitivamente da Dio».
Mentre le azioni straordinarie del demonio, delle quali devono occuparsi gli esorcisti, se superate possono migliorare lo stile di vita cristiano di chi l’ha subita. E l’azione straordinaria del demonio, può distinguersi in quattro categorie quali possessione,ossessione, vessazione ed infestazione: «La più rilevante in assoluto – racconta il padre dominicano – è la possessione, la quale consiste nel fatto che il demonio riesce a prendere il controllo non dell’anima, ma delle facoltà inferiori: in questo caso, il soggetto muove il corpo e la sua mente viene anestetizzata cadendo in trans.
Così le vittime finiscono per parlare lingue o pronunciare discorsi che non conoscono, ma il demonio sì. L’ossessione, in aggiunta, agisce sempre dall’interno della persona, ma senza prenderne il controllo. Si tratta di persone che si sentono assalite da voci che pronunciano bestemmie, minacce ed urla per tutto il giorno e senza poter abbassare l’audio. Con la vessazione, la vittima è colpita da mali e dolori fortissimi senza avere nessuna spiegazione:parliamo di persone che inizialmente girano tutti gli specialisti medici senza trovare soluzioni al problema, prima di ricorrere all’esorcista. Oppure può verificarsi un’infestazione,quando in una casa si sentono rumori e odori che si spostano di stanza in stanza».
Sono queste le manifestazioni straordinarie del demonio, ma esse non possono andare avanti all’infinito: «Come diceva Sant’Agostino – conclude Padre François Marie Dermine –, il demonio sarebbe in grado di far fuori tutti gli esseri umani in un colpo solo, ma Dio non glie lo permette. È misterioso, ma il demonio può fare solo ciò che Dio gli permette di fare. E non c’è poi una grande differenza tra Dio che permette all’uomo di uccidere un altro uomo o al demonio di accanirsi contro un altro essere umano. Non c’è una grande differenza di qualità tra le due cose, ma se Dio lo permette, state sicuri, è solo perché alla fine sarà possibile raggiungere un bene superiore a quello compromesso dall’intervento del demonio. Io alle persone che vengono disturbate dal demonio dico sempre che, alla fine, usciranno da quella storia avendo una marcia in più, avendo fatto l’esperienza della presenza salvifica di Gesù».
(conferenza dell’esorcista Padre François Marie Dermine, organizzata dall’arcidiocesi di Pescara )
Il demonio, infine, ha dei poteri che possono essere ordinari o straordinari: «L’azione ordinaria – illustra Padre François Marie Dermine – consiste nella tentazione: l’opera ordinaria più pericolosa compiuta del demonio perché, attraverso di essa, può istigarci al male che poi compiamo allontanandoci anche definitivamente da Dio».
Mentre le azioni straordinarie del demonio, delle quali devono occuparsi gli esorcisti, se superate possono migliorare lo stile di vita cristiano di chi l’ha subita. E l’azione straordinaria del demonio, può distinguersi in quattro categorie quali possessione,ossessione, vessazione ed infestazione: «La più rilevante in assoluto – racconta il padre dominicano – è la possessione, la quale consiste nel fatto che il demonio riesce a prendere il controllo non dell’anima, ma delle facoltà inferiori: in questo caso, il soggetto muove il corpo e la sua mente viene anestetizzata cadendo in trans.
Così le vittime finiscono per parlare lingue o pronunciare discorsi che non conoscono, ma il demonio sì. L’ossessione, in aggiunta, agisce sempre dall’interno della persona, ma senza prenderne il controllo. Si tratta di persone che si sentono assalite da voci che pronunciano bestemmie, minacce ed urla per tutto il giorno e senza poter abbassare l’audio. Con la vessazione, la vittima è colpita da mali e dolori fortissimi senza avere nessuna spiegazione:parliamo di persone che inizialmente girano tutti gli specialisti medici senza trovare soluzioni al problema, prima di ricorrere all’esorcista. Oppure può verificarsi un’infestazione,quando in una casa si sentono rumori e odori che si spostano di stanza in stanza».
Sono queste le manifestazioni straordinarie del demonio, ma esse non possono andare avanti all’infinito: «Come diceva Sant’Agostino – conclude Padre François Marie Dermine –, il demonio sarebbe in grado di far fuori tutti gli esseri umani in un colpo solo, ma Dio non glie lo permette. È misterioso, ma il demonio può fare solo ciò che Dio gli permette di fare. E non c’è poi una grande differenza tra Dio che permette all’uomo di uccidere un altro uomo o al demonio di accanirsi contro un altro essere umano. Non c’è una grande differenza di qualità tra le due cose, ma se Dio lo permette, state sicuri, è solo perché alla fine sarà possibile raggiungere un bene superiore a quello compromesso dall’intervento del demonio. Io alle persone che vengono disturbate dal demonio dico sempre che, alla fine, usciranno da quella storia avendo una marcia in più, avendo fatto l’esperienza della presenza salvifica di Gesù».
(conferenza dell’esorcista Padre François Marie Dermine, organizzata dall’arcidiocesi di Pescara )
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