Sappiamo che ogni 15
minuti un elefante muore a causa del prelevamento delle zanne
d'avorio. Nel Parco Nazionale di Garamba, della Repubblica
democratica del Congo, ne è stata fatta una carneficina.
L'IFAV, Fondo
internazionale per il benessere degli animali riferisce di 68
elefanti uccisi in due mesi, e di altri 30 in poco più di due
settimane.
Tutte vittime
innocenti solo per l'avorio, che in questo modo è facile da
accaparrarsi. Il fatto è che purtroppo ci sono solo 150 ranger che
devono pattugliare oltre 12949.94 km² del parco. Così i suoi 1.700
elefanti sono diventati facile bersaglio per bracconieri e militanti
armati.
Vengono dall'Uganda,
dal Sudan e dal Congo e ora anche da fuori.
Il bracconaggio e la
vendita dell'avorio illegale serve loro per comprare cibo, ma anche
armi e munizioni. A volte gli uomini armati di fucili hanno
attaccato gli animali da elicotteri, mentre altri a terra , con
delle motoseghe tagliavano loro le zanne. Il prezzo del mercato nero
dell'avorio in Asia, dove ill prodotto arriva, varia fra 1.000 e
1.300 dollari per libbra.
Una sola zanna a
seconda delle dimensioni,può arrivare a valere da 20.000 e 175.000.
In Africa, invece, a volte vengono solo cedute in cambio di munizioni
e una sola zanna può valere 18.000 proiettili.
Paesi come Ciad,
Camerun e Repubblica Democratica del Congo, che hanno popolazioni di
elefanti sotto minaccia fortissima di bracconaggio per il loro
avorio, ancora non danno segni di alcun progresso nemmeno per
rallentare la strage di questi maestosi bellissimi animali.
Una triste storia
come esempio, arriva dalle pianure del Masai Mara National Reserve,
in Kenya ed è quella di un giovane elefantino che rimane immobile,
davanti al corpo della sua mamma senza neppure voler staccare la sua
piccola proboscide dalla schiena materna. Però purtroppo la mamma è
stata avvelenata dai bracconieri che con una lancia l' hanno colpita
in testa.
Il piccolo, che così
non può più bere il latte della mamma, rischiando di morire ha
bisogno di essere salvato subito. Il branco che lentamente inizia
ad allontanarsi, induce l'elefantino a seguire un'altra madre che ha
il suo cucciolo da allattare. Il piccolo orfano così cerca di
succhiare, ma l'elefantessa dolcemente lo respinge .
Solitamente gli
elefanti adottano gli orfani del branco, ma condividendo il latte
solo in situazioni in cui non mettano a repentaglio la salute dei
propri cuccioli. Fortunatamente, però, viene allertato Richard
Roberts, del Mara Elephant Project e può avere inizio così un
estremo salvataggio. La matriarca diventata molto protettiva verso
l'orfano fa si che i soccorritori fatichino a catturarlo. Ma se pur
faticosamente riescono e finalmente il piccolo Roi, così da loro
chiamato, può essere portato in un 'orfanotrofio per elefanti.
Le prime settimane
dei un giovani cuccioli di elefante orfani sono sempre critiche e
non sempre tutti sopravvivono sfortunatamente ,perché la sensazione
di dolore e di angoscia che li assale può diventare così forte da
portarli letteralmente a lasciarsi morire nel rifiuto totale di cibo
o acqua. Roi, invece viene da subito confortato e consolato dagli
orfani più anziani del centro, che gli danno l'attenzione e l'amore
di cui necessitava.
Marilina Fenice Grassi
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