Steve Jobs una
delle persone più importanti ed influenti al mondo . Fratello di
Mona Simpson, nota scrittrice e docente di Inglese all’Università
della California. Il suo primo romanzo : La mia adorabile nemica,
parlava del rapporto con i genitori, che per ironia della sorte, sono
gli stessi del fondatore della Apple. Ma dal momento che Jobs fu
adottato, i due artisti per decenni non seppero di essere fratello
e sorella. Lo scoprirono negli anni ’90.
Il padre biologico era un musulmano siriano. Gli ultimi genitori adottivi di
Jobs universitari Paoul e Clara Jobs si impegnarono con la madre biologica a creare un fondo per mandare Steve al College.
Una cosa che Steve
Jobs amò quanto i suoi prodotti Apple fu il suo gioco per Atari
Breakout, un vecchio game presente su tutti i tipi di videogioco in
cui bisogna eliminare dei mattoncini facendo rimbalzare una pallina
senza mai perderla .
Steve negò la
paternità al suo primo figlio, sostenendo di essere sterile. Ma
successivamente si rivelò un ottimo padre.
Mangiava solo frutta durante il periodo universitario, e tutto ciò di cui si nutre un vegetariano e nella sua casa coltivava un orticello.
Jobs lavorò
sempre per rendere la vita delle persone sempre più confortevole. Ma
non credeva nella beneficenza. Steve fu un
buddista zen e il suo guru, un monaco zen, unì lui e
la moglie in matrimonio
Jobs non frequentò il college, a differenza di Bill Gates.
Si iscrisse al Reed College, ma frequentò l’istituto solo per sei
mesi per poi ritirarsi. Non gli piacevano determinate materie e frequentò solo il corso di dattilografia che gli servì in futuro per la programmazione nella Apple.
Durante
un'intervista disse : quando misi mano sul mio primo computer avevo
dieci o undici anni. È dura ricordarmi di quei tempi perché ormai
sono un vecchio fossile ». Aveva 40 anni, età in cui in Italia, e
va bene, sei un «ragazzo promettente», Jobs invece si definiva già
un matusa.
I computer per lui
erano l'evoluzione elettronica del meccano. Non avendo i soldi per il
terminale lo costruì. Sull'elenco telefonico cercò Bill
Hewlett, una metà della coppia Hewlett Packard che gli rispose
direttamente , lo ascoltò per venti minuti e gli offrì un lavoro
estivo. Fu un esperienza formativa sotto vari aspetti, non ultimo offriva la
colazione a base di ciambelle e caffè ogni mattina, a
dimostrazione di come «quell'azienda trattasse bene i propri
dipendenti». Successivamente, quando diventò capo, alla Apple
diventerà famosa una leggenda sui programmatori che evitavano di
salire sull'ascensore per paura di incrociarlo dopo che alcuni di
essi furono stati licenziati per non aver fatto bella figura
rispondendo alle sue domande.
L'incontro con
Steve Wozniak, maggiore di cinque anni rispetto a lui, fu all'inizio del College e costruirono una Blue Box.
Una celebrità dell'epoca è John Draper un haker, detto Captain Crunch, chiamato così perché scoprì che le frequenze di un fischietto
che veniva regalato con l'omonima marca di cereali, come effetto
ebbe che spalancò le porte della rete telefonica. I due : Jobs e Woz perfezionarono il concetto i. producendo
macchinette con la stessa funzione. Le testarono con una chiamata
intercontinentale al Vaticano dove Wozniak finse di essere Henry
Kissinger e chiese di parlare con il Papa ma si si sentì rispondere che erano le 5.30 del mattino e che il Papa stava dormendo. Ricordando quei giorni
Jobs disse: «Eravamo giovani e, anche senza sapere un granché,
potevamo costruire una piccola cosa in grado di controllarne una
gigantesca. Una lezione incredibile» che una dozzina di anni dopo si
dimenticò dichiarando guerra legale contro un tredicenne che, con
il suo blog di indiscrezioni hi-tech, abbatteva i dati degli annunci
dei nuovi prodotti.
Fu molto fedele
all'estetica e il suo atteggiamento fu di una scelta del «bello
quindi anche buono». Per Jobs non esisteva un criterio più
efficace. Per lui i computer Apple devono essere «brillanti, puri,
sinceri». Nella mente aveva ancora l'insegnamento della Bauhaus :
funzionalità e verità. Il gioco era togliere tutto il superfluo,
per arrivare all'essenza. L'esempio più brillante fu l'iPod, per il
quale chiese di sostituire i bottoni con una ruota. Per questo non
poteva sopportare la grafica Windows e diceva: «Il solo problema con
Microsoft è che non hanno gusto, proprio per niente, zero».
Per Jobs il
“meglio” è l'unico amico fedele che si deve avere e per il
quale valga la pena vivere. Si è detto del suo peculiare sincretismo
che Morozov, lo vedeva come «un convinto vegetariano e un agguerrito
buddista». La sua unica vera ideologia fu quella del : «Mai
mettersi troppo comodi». E non fu solo un suo pensiero giovanile,
perchè lo ribadì nel 2005 alle matricole di Stanford, nel discorso
che lo renderà famoso anche come rettore: «Dovete trovare quel che
amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri
affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra
vita, e l’unico modo per essere realmente soddisfatti è fare
quello che riterrete un buon lavoro. E l’unico modo per fare un
buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l’avete
trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi».
L'intervistatore
Cringely che raccolse un po' di pareri da gente che lavorò con lui
scrisse : non ce n'è uno che descriva quell'esperienza come una
passeggiata. Gli domandò : «Cosa intende quando dice a qualcuno che
il suo lavoro è merda?», Jobs : «In genere che ha fatto un lavoro
di merda».
Nella biografia
ufficiale, Walter Isaacson descrive alcune parti di questa
incontentabilità. Come quando, incuriosito da un coltello che trovò in
un negozio di cucina, lo rimise a posto inorridito dopo essersi
accorto che una goccia di colla era esondata tra manico e lama. Oppure
quando poteva giudicare due frutti di avocado, raccolti dallo stesso
ramo, e trovava uno dei due, il più gustoso al mondo e l'altro
assolutamente immangiabile. Per finire con una sentenza impietosa su
Barack Obama: «Ha problemi di leadership perché è riluttante a
offendere o fare arrabbiare le persone. Un problema che io non ho mai
avuto».
Pur tuttavia il
Macintosh, nell'84, è la sua creatura preferita. Fu sulla bocca di
tutti. È il computer «for the rest of us», adatto a chi tende a
«pensare diversamente» e a non farsi intruppare nel conformismo dei
calcolatori di quel momento. Un prodotto così fantascientifico
che il suo spot, firmato da Ridley Scott,fu il primo a vincere al
Festival di Cannes. Si scrive tecnologia, si legge arte. Ma
l'innovazione è una cosa, la capacità di organizzare un'azienda
tutt'altra. Dunque assunse un vero manager, che arrivava dalla Pepsi
Cola. E dopo un po' lo rimosse dalla guida del team Macintosh. Era il
1985 e sullo schermo della sua vita appare la scritta «Fine primo
tempo».
Con sette milioni di
dollari fondò la NeXT, per realizzare i migliori computer
immaginabili. L'anno successivo comprò anche la divisione grafica
della Lucas film, casa di produzione di «Guerre stellari», e la
ribattezzò Pixar.
Passarono dieci anni
e nel 1995, tecnologicamente parlando, successe di tutto. Netscape,
Amazon, Ebay, Cnn andarono tutte online così come fece anche la
Santa Sede. Nicholas Negroponte scrisse su Essere digitali :
«L'informatica non si occupa più di computer ma della vita». E
Jobs concordò dicendo: «Il web è incredibilmente eccitante perché
è la realizzazione di molti dei nostri sogni per cui il computer
alla fine non sarà uno strumento per il calcolo ma principalmente
per la comunicazione».
L'anno successivo la
Apple lo riassunse come amministratore delegato . Col senno del poi,
l'esperienza precedente gli sembrò provvidenziale. Disse: «Non me
ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple
era stata la miglior cosa che mi potesse succedere. Mi liberò dagli
impedimenti consentendomi di entrare in uno dei periodi più creativi
della mia vita».
Il '98 fu l'anno
dell'iMac, il primo computer divertente coome i videogiochi.
Il 2001 fu il turno
dell'iPod.
Il 2003 lanciò
l'iTunes Store che reinventa il mercato della musica. Il 29 giugno
2007 nacque il primo iPhone e nel 2010 l'iPad.
Il 2011 fu
eccezionale per la Apple perché in agosto l'azienda diventò la
prima al mondo nelle quotazioni di borsa. Jobs però trascorse la
maggior parte dell'anno in malattia. Il tumore al pancreas
diagnosticatogli nel 2003 si ripresentò .
Tre anni dopo fu
visto all'inaugurazione del negozio sulla Fifth Avenue di New York.
Indossava il suo consueto abbigliamento : Levis 501, lupetto nero di
Issey Miyake, scarpe New Balance 991 ,ma tutto gli era enorme addosso.
Si spense il 5 ottobre 2011 .
Possiamo cercare di
guardare alcuni fotogrammi della sua vita: Le lezioni di calligrafia
al Reed College e i vuoti di Coca Cola raccolti e restituiti per
cinque cent a bottiglia. I sette mesi nell'ashram indiano e gli
esperimenti con l'Lsd, la assoluta indisponibilità a perdonare i
suoi genitori biologici di cui diceva «Sono stati la mia banca del
seme e degli ovuli, niente di più» perchè lo abbandonarono. Il
disconoscimento di paternità, poi revocato, nei confonti della
primogenita Lisa. Steve Jobs non fu un santo, anche se una società
sempre più infantile e disperatamente bisognosa di guide, si è
precipitata a mettergli l'aureola.
Sicuramente però fu
un grandissimo talento che si traduceva in una rara capacità di
convincere e motivare , chiudendo contratti vantaggiosissimi. Una
propensione al rischio al punto di progettare sempre nuovi prodotti
ancora più entusiasmanti. Un perfezionismo al limite della
psicopatologia. Ma se la sua eredità per noi consistesse anche solo
della frase seguente :«Il vostro tempo è limitato, per cui non
sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro» questo sarebbe già
un'ottima cosa!
Marilina Fenice Grassi
Marilina Fenice Grassi
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