SOSTENITORE DELLA FOLGORE

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venerdì 22 aprile 2016

L'ABAZIA DI SAN GALGANO



LA SPADA NELLA ROCCIA: LA LEGGENDA DI SAN GALGANO .

Tra le leggende più note non solo tra i bambini, è quella della Spada nella Roccia .Excalibur la spada magica del cosiddetto ciclo bretone è tra i racconti che maggiormente appartengono alla memoria collettiva come le vicende di Re Artù e dei Cavalieri della tavola Rotonda. Ma anche in Italia esiste una Spada nella Roccia a circa trenta di chilometri da Siena. In questo luogo si innesta la storia di San Galgano.


Galgano Guidotti, nacque nel 1148 a Chiusdino da una famiglia di piccola nobiltà locale, e morì il 3 dicembre 1181. Pare che la sua vita fosse stata inizialmente disordinata e vissuta da libertino, ma la leggenda narra che un giorno, mentre trascorreva la solita giornata, ebbe improvvisamente la visione dell'Arcangelo Michele che prima gli si manifestò, poi lo invitò a seguirlo.

Galgano, accettò l'invito e, raggiunse Monte Siepi, e lì si trovò dinnanzi ad un edificio rotondo (probabilmente la visione di un edificio, dato che l'eremo fu costruito dopo la sua morte) . Ritornò alla sua vita di tutti i giorni, finchè avvenne un'altro episodio. Durante una tranquilla giornata, il proprio cavallo si rifiutò di continuare il cammino e, prendendo di sua iniziativa la strada da seguire, lo ricondusse di nuovo a Monte Siepi, esattamente dove era stato in precedenza. A quel punto Galgano non ebbe più dubbi: erano segnali che quello era un luogo sacro e come tale, meritava un'identità, una croce.

Cercò del legname per costruirla, ma non trovandone, decise di prendere la propria spada e conficcarla dentro la roccia, apparendo così una croce perfetta .Prese poi il proprio mantello e lo indossò come un saio.

Sentì una voce misteriosa che lo invitò a fermarsi per tutta la vita in quel luogo e Galgano accettò di nuovo e diede inizio alla sua vita da eremita, vivendo da quel giorno tra quei boschi e nutrendosi solo di erbe selvatiche.

Da quel momento egli restò in quel luogo fino alla fine dei suoi giorni, dove infatti vi morì in preghiera, sulla spada. Questa è la leggenda che viene tramandata.



Quattro anni dopo la sua morte venne santificato da papa Lucio III.

Di San Galgano si parla in diversi scritti antichi: in tre Vitae del Trecento: l'anonima Vita beati Galgani, la Legenda sancti Galgani confexoris del Blasius e l'anonima Leggenda di santo Galgano confessore.

La Rotonda di Montesiepi uno dei luoghi più suggestivi della Toscana, è a circa trenta chilometri da Massa Marittima in provincia di Siena , così è chiamato il complesso dell’Eremo con la sua spada all'interno e comprende anche le rovine di un’antichissima Abbazia Cistercense , che fu eretta nel 1185 e il monastero qualche anno più tardi, dove San Galgano visse il suo ultimo anno di vita e dove vi infisse la sua spada .
Il nucleo originale del grande complesso abbaziale è rappresentato da una cappella rotonda romanica e da un piccolo monastero. La cappella sorse come custodia della tomba del Santo e della preziosa testimonianza della spada conficcata nella pietra. Vi furono vari tentativi di ripristinare il convento ma inutilmente. La chiesa pare  già fosse allo stato attuale nel 1662 nelle strutture . Dell’antica abbazia che rappresenta un esempio fra i più significativi di architettura gotica di impronta francese in Italia, è rimasta la chiesa sconsacrata, priva di pavimento e del tetto.

Per il resto del monastero si possono ammirare ancora la sala capitolare e la sala dei monaci. Nel piano superiore l’antico dormitorio, trasformato già nel settecento, con singole celle ed un corridoio al centro. Tutto il resto dell’abbazia, compreso il chiostro scomparso.l’Abbazia venne sconsacrata e decadde definitivamente. Oggi delle sue  rovine  ormai si può guardare solo la  struttura, perchè  il  soffitto è aperto alle stelle e il suo pavimento è ricoperto di erba.
L’Abbazia Cistercense fu eretta successivamente, attorno al 1218.

Le analisi scientifiche riportano che la Spada sembra corrispondere esattamente, per quanto concerne lo stile, a una vera spada del XII secolo, e più esattamente del tipo X.a della classificazione ormai universalmente accettata di Ewart Oakeshott. Si tratta di uno dei massimi esperti di spade medievali, consulente alle Royal Armouries di Leeds e sono stati ripercorsi gli avvenimenti che hanno interessato la spada dal 1915 in poi, anche grazie a testimoni oculari ancora viventi.

La Spada fino al 1924 circa era conficcata in una fessura della roccia e poteva essere estratta al contrario di quanto riportano le più antiche testimonianze tutte, di sicuro dev’essere accaduto qualcosa  tra il 1750 ed il 1915.

La roccia era coperta da una sorta di grata metallica.

L’allora parroco don Ciompi bloccò la lama versando del piombo fuso nella fessura e la grata fu eliminata.

La spada fu però spezzata negli anni 60 durante un atto vandalico. Il moncone fu fissato sopra la parte di lama ancora nella roccia applicando del cemento. Il cemento fu poi sostituito con altro di colore adeguato.

La spada fu spezzata di nuovo nel 1991 da un secondo vandalo, e ancora sistemata con cemento. Fu poi applicata l’attuale cupola protettiva di plexiglas.


Marilina Lince Grassi
















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